Le Province sono, come gli altri Enti locali, peraltro, senza fondi per fare fronte alle necessità sul territorio. Tutta colpa da una parte della legge di stabilità che impedisce di fronteggiare spese attraverso debiti e dall’altra dello Stato che ha stretto i cordoni della borsa e limita i trasferimenti agli Enti locali, costretti ad aumentare l’imposizione sui cittadini per fare funzionare i servizi. Le Province lanciano un allarme: Senza fondi per fare fronte alle necessità le strade e le scuole che sono in situazione di rischio per gli utenti verranno chiuse. Non è una cattiveria, è una necessità. Chi vorrebbe mettere a repentaglio la sicurezza dei propri figli in scuole con i soffitti che rischiano di crollare, oppure chi accetterebbe di lasciare tranquillamente circolare in motorino un ragazzo o ragazza in una strada in cui rischia fortemente una caduta dalle conseguenze imprevedibili per via delle condizioni disastrose del manto stradale?
La responsabilità, in questi casi è dell’ente che gestisce il bene, in questi casi la Provincia, quindi la posizione dell’Ente è più che comprensibile e legittima: non potendo garantire la sicurezza, si chiude. Chi si ricorda il Renzi neo presidente del Consiglio: La sicurezza dei ragazzi a scuola è una priorità assoluta, l’Europa non può impedire con i suoi vincoli che si facciano gli adeguati investimenti per la sicurezza dei nostri figli nelle scuole. Con parole simili, Renzi annunciava un consistente intervento di messa in sicurezza delle Scuole; il risultato? Le scuole sono sempre le stesse, sempre peggio e ora le Province minacciano di chiuderle. Fanno bene o sbagliano?