Arriva sempre quel giorno in cui ci si rende conto che la nostra casa ha bisogno di un restyling. Una delle prime cose da cui si parte per ridare tonalità e vigore all’abitazione è certamente la pittura. Dipingere le pareti consente di fornire agli ambienti interni delle colorazioni capaci di creare un luogo più accogliente, talvolta addirittura più caldo o (apparentemente) più “spazioso”. Dato che si tratta di un’operazione che può davvero modificare in meglio l’appartamento, è necessario scegliere la pittura giusta, non solo per riuscire ad ottenere quell’idea di “design” che ci siamo prefissati, ma anche per impedire che si presentino a lungo andare delle fastidiose tracce di umidità sulle pareti.
Dipingere le pareti: le pitture più adatte
Per fare la scelta giusta, come suggeriscono gli esperti di Easyprof.it, serve prima conoscere a fondo gli strumenti che dovremo andare ad utilizzare per ridipingere le pareti di casa. In primis, è necessario spiegare la differenza tra pitture e vernici, che molto spesso vengono confuse ma che non sono affatto la stessa cosa. Per quanto riguarda le pitture, l’utente si trova di fronte ad una scelta molto vasta: le tipologie sono davvero molte, anche se tendenzialmente ci si orienta sempre sulla pittura acrilica, ovvero una pittura minerale composta da latte di calce ed acqua.
Come mai la scelta ricade spesso sulla pittura acrilica? Naturalmente per le sue rinomate proprietà, come ad esempio l’eccellente azione fungicida che risulta particolarmente azzeccata in ambienti dove troppo spesso insorgono muffa e umidità: pensiamo ad esempio ai bagni (specialmente quelli sprovvisti di finestre) ma anche alle cucine. Inoltre, la pittura acrilica è famosa anche per essere coprente e traspirabile.
Le altre tipologie di pittura molto gettonate sul mercato sono quelle alla caseina e ai silicati. La prima tipologia è composta da acqua, inerti e calce spenta e possiede peculiarità molto apprezzate come l’igroscopicità e l’idrorepellenza. Le pitture ai silicati, invece, sono tra quelle composte anche da pigmenti: in questo caso abbiamo l’ossido di ferro (in alcuni casi anche di titanio). Dato che resistono in maniera eccellente agli agenti atmosferici e la loro composizione non arreca alcun danno alla salute, le pitture ai silicati sono tra le più utilizzate per le pareti esterne delle abitazioni.
A differenza delle pitture, le vernici non sono pigmentate: questo significa che hanno bisogno di più tempo di essiccazione, in quanto la loro consistenza è meno fluida rispetto alle pitture (che invece si asciugano con facilità). Un altro aspetto non eccezionale delle vernici è rappresentato dall’inquinamento prodotto dalle sostanze tossiche rilasciate: per questo, negli ultimi tempi, si registra una larga diffusione di vernici ecologiche, ovvero delle pitture che risultano davvero poco impattanti per l’ambiente ed estremamente sicure sia per chi le lavora sia per chi vive all’interno della casa. Le vernici ecologiche sono realizzate con ingredienti naturali e sono prive di sostanze nocive.
Vernici fotocatalitiche, una soluzione eccezionale
Un certo riscontro lo stanno ottenendo anche le vernici fotocatalitiche, che riescono addirittura a rendere praticamene inoffensive alcune sostanze nocive che possono formarsi e proliferare all’interno di un appartamento.
Tramite quel processo chimico noto come fotocatalisi, che somiglia molto alla fotosintesi clorofilliana delle piante, le eventuali polveri sottili presenti all’interno dell’abitazione possono essere trasformate in altri composti, che non creano alcun problema o nel peggiore dei casi assumono un grado di nocività decisamente basso. Questa strepitosa attitudine delle vernici fotocatalitiche riduce di fatto i gas serra.