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I bambini che dormono sviluppano di più la memoria

Se vuole fare il pisolino bene, sennò dormirà meglio stanotte; quante volte lo si sente dire dalle mamme, soprattutto. E’ vero questo e se si perché tutti i Pediatri consigliano il pisolino dopo pranzo? Forse questi pediatri vogliono tenere sveglio il bambino di notte? Poco probabile!

L’importanza del sonno nei bambini

Non c’è nulla di casuale nella natura, tutto ha una funzione, un’utilità perché nella natura tutto è finalizzato alla stabilità e alla massima efficienza con il minore sforzo. Questo è un concetto fondamentale che spesso tendiamo a non considerare.

Oggi tendiamo a piegare alle nostre convinzioni e alle esigenze dell’organizzazione della vita le abitudini anche andando contro ciò che la natura determinerebbe. Facendo questo siamo convinti di fare una buona cosa ma in realtà andare contro la natura non è mai produttivo e rischia di destabilizzare delle situazioni con conseguenze anche a distanza di tempo.

Il cervello usa il sonno per recuperare energie, tanto che le persone insonni hanno capacità intellettive meno sviluppate di chi , invece, ha un sonno regolare e anche tutto l’organismo ne patisce, sviluppando varie malattie e disagi.

Le necessità del cervello dei bambini

Il cervello dei bambini piccoli è ancora in ampio sviluppo ed è sottoposto ad una attività molto intensa: ogni giorno i bambini acquisiscono nuove conoscenze e capacità, è un notevole sforzo che necessita di periodi di recupero più lunghi che nell’adulto.

Ecco, quindi, che dormire tanto è una necessità assoluta per il corretto sviluppo cerebrale dei bambini. Questo spiega perché i bambini dormono molto di più degli adulti, è una predisposizione della natura funzionale al miglior funzionamento ed apprendimento possibile nei bambini.

Per questo motivo è opportuno far rispettare agli stessi adeguati periodi di riposo e tra questi anche il pisolino pomeridiano,

Lo studio universitario sul sonno nei bambini

Non sono chiari i meccanismi cerebrali legati al sonno, soprattutto nei bambini, quello che è invece chiara è la correlazione tra sonno e capacità cerebrali. Questo è stato provato da uno studio di ricercatori di due Università, quella di Sheffield in Inghilterra e quella di Bochum in Germania.

Questi ricercatori sono arrivati a provare scientificamente che i Bambini che dormono le giuste ore nell’infanzia sviluppano una memoria migliore nell’età adulta

La criticità tra i 6 e i 12 mesi

All’Università di Sheffield lo studio ha coinvolto 216 bambini nel campo d’età tra i 6 e i 12 mesi, diviso a metà: una metà dormiva anche 4 ore dopo diverse attività mentre l’altra metà dormiva per meno di trenta minuti.

Il giorno successivo chi aveva dormito 4 ore mostrava di ricordare bene le attività imparate il giorno precedente mentre l’altra metà aveva notevoli difficoltà. Da questo i ricercatori sono arrivati alla conclusione che il sonno successivo all’attività facilita la memorizzazione , cosa che avviene molto meno se all’attività non segue il sonno adeguato.

Questo studio va a confermare l’utilità di leggere una storia o una favola al bambino prima della buonanotte, al fine di favorire il ricordo di quanto sentito letto dalla mamma o dal papà.

La memoria nell’età adulta

Allenare la memoria fin dalla prima infanzia significa facilitare certamente l’apprendimento, la capacità di funzionamento del cervello, quindi anche una migliore prestazione scolastica del bambino e, in seconda analisi, una maggiore opportunità di realizzazione sul lavoro e una migliore condizione sociale.

In ogni caso una memoria ben allenata da bambino porta ad una memoria migliore nell’età adulta che si traspone in un maggiore mantenimento delle capacità intellettive anche in età più avanzata.

Tutto questo va a vantaggio di una prolungata capacità di autonomia, almeno dal punto di vista intellettivo, quindi un minore carico alle famiglie e sulla società tutta.

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